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Tentata riproduzione



L'avventura è cominciata il 9 febbraio 2000 verso le tre del mattino. Le luci della mia vasca di barriera da 500 litri erano spente già da mezzanotte e mezza. Come al solito, prima di lasciare la stanza, ho dato un'ultima occhiata all'acquario. Ho notato un'insolita agitazione tra i pesci: guizzavano come se stessero dando la caccia a qualcosa di invisibile. Quando mi sono avvicinato, ho scorto fluttuare nell'acqua decine e decine di minuscole larve.

Subito ho cercato di capire quale organismo potesse averle rilasciate. Ma, mentre i pesci continuavano a predarle, era impossibile osservarle con attenzione. Ho preso una tazza ed una vaschetta di plastica trasparente da circa due litri. Ho riempito quest'ultima con l'acqua dell'acquario, ho spento tutte le pompe ed aiutandomi con una torcia per individuare le larve ed attirarle verso la luce, ho cominciato a pescarne quante più potevo con la tazza avendo l'accortezza di non estrarle dall'acqua.

Alla fine sono riuscito a metterne in salvo 28. Ho potuto così osservarle con una lente contafili: erano lunghe all'incirca due millimetri e, seppure in forma embrionale, presentavano già le caratteristiche di un crostaceo.

A quel punto ho realizzato che in vasca, a parte la coppia di Lysmata debelius, non avevo nessun altro organismo in grado di rilasciare larve di quel genere. Ho versato le larve nella vaschetta di plastica trasparente ed ho appeso questa all'interno dell'acquario, in maniera da farla galleggiare e di avere costantemente garantite temperatura e luce.

Nella foto, una delle larve fotografata la mattina del 9 febbraio a poche ore dalla nascita.
Misuravano circa 2 mm.








La mattina successiva si è posto il problema di come tentare di nutrire e portare allo stadio adulto quei baby-gamberetti. Attraverso un giro di telefonate e di e-mail verso altri amici acquariofili abbastanza ferrati, mi sono reso conto ben presto che probabilmente nessuno aveva mai tentato prima l'impresa (almeno in Italia, forse) e che ben pochi quindi avrebbero potuto darmi suggerimenti utili. Solo sul sito Internet del Breeder's Registry ho scoperto qualche indicazione sul tipo di cibo da somministrare. Ma si trattava di soluzioni complesse che richiedevano tempo e vasche per l'allevamento di Plancton. In quel momento non avevo né l'uno né l'altro.

Ho scelto questa soluzione: nei primi giorni nutrire le larve con una poltiglia di lievito di birra e alga Spirulina e in seguito passare a naupli di Artemia salina appena schiusi. Ho avviato il piccolo impianto per la schiusa delle uova. Quindi ho preparato una soluzione nutriente simile a quelle trovate su Breeder's Registry: ho messo in un piccolo bicchiere un pizzico di scaglie di mangime in fiocchi a base di alga Spirulina, poi ho aggiunto goccia a goccia dell'acqua dell'acquario fino ad ottenere una sorta di crema verde. Quindi ho riempito il bicchiere con l'acqua dell'acquario. Infine, vi ho sciolto accuratamente un quarto di cubetto di lievito di birra.


Due baby-lysmata a una settimana dalla nascita. La lunghezza è ora di 4 - 5 mm
ma è già possibile distinguerela forma del gamberetto adulto

Ho somministrato poche gocce di questa mistura per due volte al giorno per i primi due giorni. Le larve si dimostravano vispe ed erano costantemente attratte dalla luce. Dopo due giorni ho cambiato metà dell'acqua della vaschetta. Nei giorni successivi ho cominciato a somministrare naupli di Artemia appena schiusi. Già dai primissimi giorni, i Lysmata hanno cominciato a crescere e a sviluppare una livrea bianca e rossa molto simile a quella degli adulti. Anche la forma ha cominciato ad avvicinarsi sempre più all'aspetto maturo, con due lunghe appendici munite di microscopiche chele. Dopo sette giorni erano lunghi tra i 4 e i 5 mm. Pochissime le perdite: ne erano morti solo cinque. Era semplice riconoscere gli esemplari più in forma: si gettavano tra le «nuvole» di naupli a caccia di prede.

Nei cinque giorni successivi ho perso altri tre esemplari ma i rimanenti continuavano a crescere. Vista la taglia dei gamberetti, ho diradato la somministrazione dei naupli, aggiungendoli solo ogni due giorni. Ogni 5-6 giorni effettuavo un cambio parziale dell'acqua. A due settimane dalla nascita, la situazione era di 15 gamberetti ancora vivi (quindi più della metà del numero iniziale) con esemplari della lunghezza di circa sette millimetri. Nei giorni successivi ne ho persi altri tre. Dopo 27 giorni i superstiti erano cinque. Ho perso l'ultimo 34 giorni dopo la nascita. Misurava circa 8 - 9 mm.

Con ogni probabilità la non riuscita del tentativo di portare le larve allo stadio adulto va imputata all'alimentazione e alla scarsa attenzione che ho potuto porre alla qualità dell'acqua a causa del tempo molto limitato che in quel periodo ho potuto dedicare ai Lysmata. Resta significativo il fatto che gran parte delle larve abbia superato i primi giorni di vita (i più critici) dimostrando anzi una spiccata tendenza alla crescita. Credo quindi che la dieta adottata possa essere ritenuta quantomeno vicina alle esigenze nutritive dei piccoli Lysmata.






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Pagina realizzata il 25 luglio 2000

© Alberto Scapini -1998
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