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- (2° parte)-
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Discosoma sp. è uno degli invertebrati più facili da tenere. In acquario si riproduce senza difficoltà per scissione. L'esemplare fotografato si sta infatti dividendo. |
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A destra, un pezzo di Acropora (nobilis ?) che è stato inserito il 5 febbraio 1998. All'inizio ho commesso un errore: ho fissato l'Acropora in un punto battuto da molta luce ma scarsa corrente e, per di più, molto vicino ad una colonia di Discosoma. Risultato: il tessuto ha cominciato a ritirarsi in alto verso le punte dei rami. Qualche mese dopo, ho trasferito l'Acropora in una zona con molto più movimento d'acqua e senza altri invertebrati «seccatori» nei paraggi. Il tessuto perduto non si è riformato ma le punte hanno ripreso a crescere in maniera molto rapida. Nell'ordine cioè degli 8-10 mm al mese. Nella foto sotto a sinistra, l'ingrandimento di un ramo dove è riconoscibile la parte chiara cresciuta nelle ultime settimane. Sotto a destra, il pezzo oggi con le nuove lunghe ramificazioni. |
25 febbraio 1999 |
13 dicembre 1999 |
27 agosto 2000 |
Una
spia dello stato di salute delle Acropore è data dall'estroflessione
dei polipi dai singoli coralliti. A sinistra, una colonia completamente
estroflessa. A destra, un particolare dei polipi fotografati con un forte
ingrandimento.
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27 agosto 2000 |
In una vasca ben avviata, con i nutrienti sotto controllo (in particolare Nitrati e Fosfati) e con una buona integrazione di Calcio, non è affatto difficile riuscire nella riproduzione artificiale delle Acropore. Il sistema più semplice è spezzare un ramo da una colonia ben sviluppata e fissarlo con dell'apposito mastice bicomponente in un punto della vasca ben battuto dalla luce e dalla corrente. Se la scelta della posizione è stata felice, nel giro di qualche settimana (se non prima) il ramo supera lo shock del «trasloco», torna ad estroflettere tutti i polipi e riprende a crescere. Nella foto, alcuni rami spezzati accidentalmente durante le operazioni di manutenzione sono stati fissati su una roccia. Dovrebbero diventare nuove colonie. |
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Quando
ho acquistato la Seriatopora hystrix (12 luglio 1999),
maneggiandola, si è spezzata la punta di un rametto. Invece
di eliminarla ho preferito fissarla ad una pietra con dell'apposito
mastice bicomponente (foto a sinistra).
Il pezzo misurava circa 10 mm. Il giorno stesso i polipi sono tornati
ad aprirsi e nei giorni successivi il frammento ha cominciato a crescere
come si nota dalle punte bianche.
Oggi, a poco più di un anno di distanza, quel rametto è
irriconoscibile: si è trasformato in un piccolo cespuglio calcareo (foto a destra).
Una particolarità riscontrata nella colonia di Seriatopora
hystrix è la crescita delle punte verso il basso. L'unica spiegazione
che sono riuscito a dare è che la colonia è posizionata
a pochi centimetri dal pelo dell'acqua, evidentemente troppo pochi
per i polipi che, quindi, tendono a prolungare i rami verso il basso.
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26 febbraio 1999 |
Buono
anche l'accrescimento in acquario di Tridacna. La T. crocea
della foto è stata inserita il 21 novembre 1998. Nel giro di tre mesi
era già cresciuta di oltre un centimetro: nella foto sono evidentissime
le due «lame» di conchiglia più chiare formatesi in vasca.
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Un Sarcophyton ehrenbergi inserito il 24
aprile 1999. Dal gambo principale si è staccato un nuovo esemplare
(foto a sinistra) che, tagliato con una lametta,
è stato fissato su una roccia ed ha cominciato a crescere in maniera
rigogliosa (foto a destra).
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17 ottobre 1998 |
27 agosto 2000 |
L'Euphyllia divisa ha avuto una crescita lenta ma notevolissima. Quando è stata inserita (3 ottobre 1998) presentava sei calici (foto in alto a sinistra). Qualche mese dopo, durante le operazioni di pulizia, uno è stato irrimediabilmente danneggiato. Il polipo, come spesso accade in questa specie, è stato colpito da un'infezione batterica ed è marcito nel giro di qualche settimana. Al contrario, gli altri cinque calici sono cresciuti e molti si sono persino suddivisi: oggi sono una quindicina. Il volume dell'Euphyllia è triplicato (foto in alto a destra). Nella foto al centro scattata in piena notte mentre i polipi erano retratti, si vede distintamente la ramificazione cresciuta in acquario. A destra, un ingrandimento mette in evidenza la divisione dei calici. L'Euphyllia va sempre maneggiata con estrema attenzione. La più piccola lesione al tessuto attorno ai calici, molto spesso si risolve con la perdita del polipo. |
27 agosto 2000 |
27 agosto 2000 |
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© Alberto Scapini
-1998
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